Poesia di Natale
Cari tutti,
anche quest’anno (dopo la pausa dell’anno scorso) ecco la strenna Natalizia, che vuole essere un momento di affettuosa ilarità.
Auguri a tutti.
Antonio Giuffrida
Natale 2021
Sbuffa, si lagna, si deve vestire.
E’ quasi l’ora! S’appresti a partire!
Gira, non trova le scarpe il cappotto,
il pantalone va stretto, s’è rotto.
Mentre lo mondo s’abboffa di strenne,
pensa sgomento: “il tagliando alle renne!”
Urla: “Gli occhiali! Chi mai li ha spostati?
Sente: “Sarann dove ben li hai lasciati!”
E qui lo dubbio sincero mi coglie
Chè! Pure lui ha sposato mia moglie?
“Sempre lo stesso!”, li verba son truci,
“Sempre allo ultimo tu ti riduci!”
Beh! La certezza sul dubbio sovviene,
che due mariti mia moglie si tiene!
Freddo, fa freddo, novembre è finito,
il vento gelido aguzza l’udito,
sente risente un lamento costante,
un borbottio, che dapprima distante,
cresce di tono, coprendo i rumori.
Chiara è la voce del Salvadori,
che non gradisce il regalo portato,
quello che simula il volo desiato.
Quale poeta del nostro dugento
di Beatrice cantore contento
teme che sia tutto un gran teorizzare
che ben lo privi del vero provare.
Tutto allo sfascio, beh finisce male!
Ci ridurranno all’amore virtuale!
Col cannocchiale lo bono ciccione,
scruta e controlla lo fare birbone,
di quei che animan, quale in un pub,
stanze ed uffici dell’aeroclub.
Il Paradiso, che per nulla attiene
allo traguardo che va a chi fa bene,
sembra stravolto, cerca ragione
per governare l’alato squadrone.
Adolescenti, convinti nel cuore,
che son distratti puranco da suore.
“Che niuna chance sia lasciata per via!
E’ sì questione di democrazia!”
Giunto da nobile già compagnia,
guida di genti di Ali Talìa,
uso al governo di masse di menti,
gran domatore di dipendenti,
ch’all’ordinanza diceva “riesco”
Feldmaresciallo Nicola De Cesco,
ora di Malox è consumatore
per lo gestire lo pueblo aviatore.
Lascia il canocchio lo vecchio bonario,
ei si dispera che stringe l’orario,
per studiar bene lo piano di volo,
atto a dar fede all’unico ruolo,
che lo dipinge, dicon sia vero,
di doni magici e bene foriero.
Solo al pensiero di lì ritornare,
la bianca barba sente sbiancare
Chiede alla moglie, “Oh cara mia,
posso evitare dell’Aer club la via?”
Quella risponde al tomo tapino:
“La vuoi piantare di far il bambino!”
Quale piantare! Quale bambino!
Quelli nel cielo fanno casino!
Anche le renne ben hanno timore
dell’ incocciar qualche loro motore.
Se la paura fa novanta dunque,
lor son terror, fanno novantacinque!
Anche se dicon, sarà verità
Che si respira già serenità
Che’l presidente di tale portato
sta terminando per marzo ’l mandato.
Per liberarli da tante emozioni,
vengano presto nuove elezioni.
Giunge alla porta della magione,
dove s’affanna lo rosso ciccione,
presta missiva da quel Signore
che tal Durante definì amore,
che puote tutto ciò ch’egli vuole,
muove altre stelle e pure lo sole.
In tale lettera è riportato:
“devi partire sei precettato!”
China lo capo risponde al dovere
E si rimette a sittanto volere
Babbo Natale di certo verrà
A voi la gioia e la serenità.