IN VOLO DAL 1926
Gli Inizi e i Pionieri del Volo
Prima degli aerei moderni, a Milano si facevano esperimenti con palloni aerostatici e dirigibili. I militari, chiamati “pallonari”, avevano il compito di studiare e sperimentare il volo.
Una figura straordinaria di quei tempi fu Rosina Ferrario, la prima aviatrice italiana. Nel 1912, a soli 23 anni, ottenne il brevetto di pilota, diventando un esempio per molte altre donne.
Negli stessi anni, iniziarono anche le prime gare aeree: una delle più famose partiva dalla Svizzera, attraversava le Alpi e terminava a Milano. Anche se volare era difficile e pericoloso, l’entusiasmo non si fermava.
Un Sogno che Vola Alto
L’Aero Club Milano è uno dei club di volo più storici e prestigiosi d’Italia. La sua storia inizia nei primi anni del Novecento, quando l’uomo cominciava a sperimentare i primi voli e sognava di solcare i cieli.
Fondato ufficialmente nel 1926, l’Aero Club nacque in un periodo pieno di idee e scoperte che avrebbero cambiato il mondo dell’aviazione per sempre.
I primi Grandi Protagonisti dell’Aero Club
Tra i pionieri dell’aviazione c’era Emilio Pensuti, un giovane meccanico con il sogno di volare. Costruì il suo primo aereo, il “Friuli“, e collaborò con il famoso ingegnere Gianni Caproni, dando vita a incredibili innovazioni nel mondo aeronautico.
Pensuti morì eroicamente durante un volo di collaudo, ma il suo sacrificio rimane una parte importante della storia dell’Aero Club.
Un altro pilastro del club fu Alberto Ostali, un eroe della Prima Guerra Mondiale che ricevette la Croce di Cavaliere per il suo impegno nell’aviazione. Dopo la guerra, dedicò tutta la sua vita a far crescere l’Aero Club e a promuovere il volo.
L’Aero Club
tra le Guerre
Durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, l’aviazione divenne fondamentale per la difesa dell’Italia. Milano ospitò grandi eventi aeronautici e piloti celebri come Gabriele D’Annunzio, che con le sue imprese eroiche ispirò un’intera generazione.
Nel 1926, il club visse un momento difficile quando il presidente, Conte Ferretti, deluso dalla gestione del settore aeronautico civile, si dimise. Quella stessa sera, fu eletto per acclamazione Manillo Zerbinati come nuovo presidente, affiancato dal carismatico Angelo Ambrosini come vicepresidente e dal competente Alberto Ostali alla segreteria, figure chiave nella rinascita dell’Aero Club.

Sempre nel 1926, l’Aero Club Milano (AeCM) stabilì la sua prima sede proprio a Taliedo, beneficiando delle strutture esistenti per promuovere l’aviazione civile e sportiva. Il Campo di Aviazione di Taliedo, operativo dal 1910, fu il primo aeroporto di Milano e uno dei primi in Italia. Situato nella periferia sud-est della città , divenne un centro nevralgico per l’industria aeronautica italiana, ospitando le Officine Caproni (da qui nasce il titolo Conte di Taliedo), dove venivano assemblati e collaudati velivoli innovativi. Durante gli anni ’20 e ’30, l’AeCM organizzò numerose manifestazioni aeree e raid internazionali, contribuendo alla diffusione della cultura aeronautica in Italia. Con l’aumento del traffico aereo e l’evoluzione delle esigenze operative, Taliedo iniziò a mostrare i suoi limiti.
Nel 1937, fu inaugurato l’Aeroporto di Linate, costruito nelle vicinanze per sostituire Taliedo come principale scalo milanese. L’Aero Club Milano trasferì le sue attività a Linate, continuando la sua missione di formazione e promozione del volo. Il passaggio da Taliedo a Linate segnò una tappa fondamentale nella storia dell’Aero Club Milano, riflettendo l’evoluzione dell’aviazione e l’adattamento alle nuove sfide del settore.
Aviatrici fenomenali
A rendere ancora più speciale questo periodo furono le donne straordinarie che si avvicinarono al volo, mostrando coraggio e passione in un’epoca dominata dagli uomini.
- Sofia De Mihlsha, con l’aereo dell’Aero Club Milano, completò la scuola di volo e ottenne il brevetto di pilota, diventando un esempio per altre donne dell’epoca.
- Luisa Pagani, milanese, si brevettò presso l’aeroporto di Taliedo, fotografata accanto al velivolo con cui realizzò il suo sogno di volare.
- Egidia Tatiana Fumagalli, considerata la prima aviatrice italiana milanese dopo la Prima Guerra Mondiale, fu un modello di audacia e determinazione. Amante di molti sport come l’automobilismo, l’alpinismo e il canottaggio, aggiunse il volo alla sua lista di passioni, ottenendo il brevetto grazie alla scuola di turismo dell’Aero Club Milano.
- Gaby Angelini, giovane e determinata, ottenne il brevetto di pilota in pochi mesi, conseguendo anche l’abilitazione al volo acrobatico e cieco (oggi IFR). Volò attraverso mezza Europa, superando le Alpi due volte e affrontando difficoltà come nebbia e mari insidiosi. Le sue imprese le valsero il titolo di campionessa delle aviatrici italiane, ma il destino fu crudele: durante un volo in Cirenaica, perse la vita. Il suo ricordo resta simbolo di forza e coraggio.
Queste donne, con la loro forza e ambizione, non solo conquistarono i cieli ma ispirarono un’intera generazione a guardare al volo come una possibilità concreta per tutti, indipendentemente dal genere.

L’Aeroporto di Bresso: La Nuova casa dell’Aero Club
L’aeroporto di Bresso, situato vicino a Milano, divenne la nuova casa dell’Aero Club nel 1958, quando il Forlanini di Linate assunse un ruolo internazionale.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’aeroporto di Bresso divenne un punto strategico per la difesa aerea di Milano e fu utilizzato come base per tre stormi da caccia della Regia Aeronautica. La Società Ernesto Breda lo impiegò per collaudare i velivoli da guerra prodotti nei suoi stabilimenti, realizzando anche una galleria del vento per test aerodinamici.
Dopo l’8 settembre 1943, l’aeroporto passò sotto il controllo dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana (RSI) e delle forze tedesche, ospitando aerei come i Fiat G.55 e i Messerschmitt Bf 109. Bresso fu bersaglio di intensi bombardamenti alleati, che danneggiarono gravemente le piste, gli hangar e le infrastrutture.
La Ricostruzione dopo
la Seconda Guerra Mondiale
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Aero Club si trovò in grandi difficoltà . La sede a Linate era stata bombardata, molti aerei erano andati distrutti e le risorse erano quasi esaurite.
Tuttavia, grazie alla determinazione e alla passione dei soci, il club rinacque. Durante una cena a Milano, un gruppo di appassionati raccolse i fondi necessari per acquistare due aerei Piper J-3 Cub: infatti l’I-MALO e I-MALU, terminati i divieti imposti dagli alleati nel secondo dopoguerra, furono i primi velivoli in carico all’Aero Club di Milano. Questo piccolo gesto segnò l’inizio di una nuova era per l’Aero Club Milano.
Dopo la guerra, Bresso si trasformò in un luogo di formazione per piloti civili. Oggi l’aeroporto è considerato come la più longeva casa dell’Aero Club Milano.
L’Eredità dell’Aero Club Milano
Oggi, l’Aero Club Milano rappresenta un punto di riferimento per chiunque ami il volo. Offre:
- Corsi di pilotaggio per diventare piloti privati o professionisti.
- Attività di volo sportivo e acrobatico.
- Eventi e competizioni per diffondere la passione per l’aviazione.
Grazie ai suoi pionieri e ai tanti soci che hanno creduto nel sogno del volo, l’Aero Club Milano continua a ispirare nuove generazioni di aviatori.
Il sogno che un tempo sembrava impossibile – volare sempre più in alto – oggi è realtà .
Un Club che Guarda
al Futuro
L’Aero Club Milano è molto più di un semplice club: è un pezzo di storia, un luogo dove i sogni prendono il volo. Con impegno e passione, continuerà a essere un punto di incontro per chiunque voglia solcare i cieli e guardare il mondo da una prospettiva diversa.
Questa è la storia di un club che non ha mai smesso di credere nei sogni, nel coraggio e nella voglia di andare oltre ogni limite.
