Lettera del Presidente sulla questione AeCI

Carissimi,
desidero rendere pubblica la lettera che il Presidente dell’Aeroclub Catania, Avv. Stefano Arcifa candidato alla presidenza di AeCI ha trasmesso a tutti i Presidente questa mattina.
Inoltre, visto le inveritiere e strumentali accuse che l’ex Senatore Giuseppe Leoni sta diffondendo (peraltro con modalità oltremodo biasimevoli) in ordine a presunti attacchi ricevuti dal sottoscritto unitamente all’ex commissario Prof. Avv. Pierluigi Matera e ad altri ritengo a questo punto necessario rendere altresì pubblico il parere, che gli diedi su Sua richiesta il 23/05/2017 in ordine all’inopportunità di candidarsi alle elezioni Presidenziali del 2017.
Credo non occorra aggiungere altro affinché chiunque possa comprendere dove alberghi al realtà e dove invece si annidi il falso.
Cordialmente
Antonio Giuffrida

Email da Stefano Arcifa, presidente dell’Aero Club Catania a tutti i Presidenti dei Club consociati – 22/07/2019

Cari Presidenti,

nei giorni scorsi il TAR Lazio ha depositato l’ordinanza cautelare con la quale, a seguito della udienza del 17, ha disposto la sospensione delle “operazioni elettorali finalizzate alla nomina del nuovo presidente dell’AeCI”, fissando la udienza per la prosecuzione del giudizio per il prossimo 2 ottobre.

In buona sostanza, il TAR non è entrato nel merito della questione, se cioè Leoni ha titolo o meno a fare il presidente dell’AeCI. Tutto è ancora da discutere.

Più che le questioni giuridiche, oggi è il dramma in cui è piombato AeCI che deve interessare. Per questa storia, i veri guai saranno tutti di AeCI: altri mesi si perderanno infatti inutilmente senza una governance. E altri ancora a venire, perché verosimilmente ci saranno ulteriori udienze; poi i tempi per il deposito della decisione, impossibili da preventivare. Un Ente che, nel frattempo, può tranquillamente agonizzare.

Meritava tutto ciò il nostro AeCI?

Colui che, a parole, afferma di “amare” AeCI, lo ha condotto in una condizione di stallo, e tutto per una inopportuna voglia di personale rivalsa. Un bruttissima storia che stiamo pagando tutti gli Aero Club, orfani anche di un Direttore Generale competente cui si poteva fare affidamento; senza certezze sulla programmazione sportiva e sui contributi; con il totale blocco di attività indispensabili (riforma DPR 133, adeguamento alle norme europee per i velivoli VDS, S.V.). Mancante uno straccio di comunicazione che giunga dal Commissario Straordinario.

Senza rendersi conto né dei guai in cui è finito AeCI, né della gravità di ciò che scrive, Giuseppe Leoni manda in giro messaggi  nei quali preannunzia la sua candidatura a presidente di AeC Milano (?) e scrive: “Mi dovrai aiutare è un offesa alla città di Milano avere un presidente terrone”.

Vorrei spiegare a Leoni che con questo linguaggio della pochezza l’offesa è fatta alle intelligenze di TUTTI noi, appassionati del volo da Varese a Lampedusa; che certi insulti sono ormai desueti anche per la sua parte politica; che anche questo modo di comunicare dimostra inadeguatezza al ruolo che vorrebbe continuare a  ricoprire (dopo diciassette anni …) non foss’altro perché indice di assenza di autorevolezza e terzietà, cose  che dovrebbero essere connaturate alla Presidenza di AeCI; che un Presidente non può dividere il proprio (e nostro…) mondo in “amici” e “nemici”, altrimenti NON è un Presidente.

Vorrei dirgli anche di non crearseli adesso i “nemici”, immaginandoli funzionali al momento, inserendo tra di essi anche chi – buon profeta – ebbe a scrivergli prima delle elezioni del 2017, sconsigliandolo (purtroppo inascoltato) dal candidarsi per evitare un probabile commissariamento dell’AeCI, se all’AeCI avesse tenuto davvero.

Vorrei spiegarle a lui, queste cose. Ma credo che manchino anche orecchie che sappiano ascoltare.

 Stefano Arcifa

Email di Antonio Giuffrida, presidente dell’Aero Club Milano, a Giuseppe Leoni circa l’opportunità di ricandidarsi come Presidente dell’AeCI – 23/05/2017

Caro Presidente,

la Tua richiesta di ottenere la mia firma per la Tua presentazione alle prossime elezioni mi ha da una parte lusingato dall’altra lasciato francamente perplesso.

Lusingato, perché essendo io l’ultimo arrivato non credevo Ti saresti rivolto a me;

perplesso perché come certamente ricorderai, quando a febbraio, appresa la notizia della condanna, mi hai richiesto un parere su come mi sarei comportato al Tuo posto, Ti risposi mi sarei immediatamente dimesso.

Ora non v’è dubbio che se avessi ritenuto di seguire il mio consiglio avresti senz’altro potuto dimostrare a tutti, e per primi ai Tuoi detrattori che a differenza di quasi tutti i nostri attuali esponenti politici, Tu sei  diverso.

Sarebbe stato un raro esempio di dignità e di coerenza, perfettamente in linea con lo spirito di servizio che caratterizza il Tuo ufficio che non prevede né compensi né alcun tipo di remunerazione.

Non credevo avresti seguito il mio consiglio, ma certamente confidavo che finito il Tuo mandato non Ti saresti piegato a certe logiche della politica nostrana.

La scelta di ricandidarti infatti, indipendentemente dal rischio di un futuro commissariamento, non mi sembra vada nella direzione che Tu stesso hai perfettamente illustrato durante l’ultima assemblea.

E cioè della necessità che il Presidente dei AeCI sia pronto ad assumersi un impegno a favore di una comunità senza mai lasciarsi lusingare dal traditore canto delle sirene del potere.

Perché quando ci si lascia cullare da quel canto le alternative rimangono due, o si naufraga a Scilla o si affonda a Cariddi…

In questi giorni, sono certo, ci sarà un fiorire di “servi encomi”, pronti a trasformarsi alla sventura in altrettanti “codardi oltraggi”.

Nulla di nuovo sotto il sole.

Quanto a me non senza un certo travaglio interiore ho deciso di essere coerente con la mia persona e con i consigli che mi sono stati richiesti.

Per ciò non sottoscriverò la Tua candidatura, né Ti darò il mio voto.

Decisione che mi è sembrato corretto comunicarti a viso aperto.

Cordialmente.

Antonio Giuffrida