95 anni di storia: da Taliedo a Linate, Aero Club Milano nella seconda guerra mondiale

Grazie al racconto di Paolo Gavazzi (la videointervista è disponibile cliccando su questo link), ripercorriamo la storia dell’Aero Club Milano, grazie al lavoro di Fortunato Zinni e alla sua pubblicazione “Il parco, il volo, la fabbrica e la ricerca”

Capitolo X, da pagina 47
L’Aero Club Milano (AeCM) è uno dei più antichi d’Italia. Ufficialmente la sua storia ha inizio la sera del 13 settembre 1926, quando è eletto per acclamazione, Manillo Zerbinati, primo presidente dell’Aero Club Milano […]. Nel 1929 il Ministro Italo Balso ordina lo scioglimento dei gruppi aviatori fascisti e la loro confluenza negli Aero Club territoriali, con l’obbligo, da parte di questi ultimi, di ereditare le intitolazioni dei gruppi disciolti. Nasce così l’Aero Club Milano “Emilio Pensuti” che manterrà tale denominazione al termine della seconda guerra mondiale. A Zerbinati succedono Piero Ferretti, Attilio Longoni e dopo la morte di quest’ultimo, nel 1932, Marcello Visconti di Modrone, podestà di Milano. Risolti d’imperio i confilitti interni, AeCM conosce un periodo di sviluppo e crescita. Professionalità e competitività prevalgono e diventano i target principali dell’Aerocentro e del Club che dopo la chiusura nel 1933 della storica scuola Breda di Cinisello continuano ad addestrare svariate centinaia di piloti civili e militari. Durante gli Anni 30 l’aeroplano, simbolo per antonomasia di progresso, coraggio e velocità, comincia a conquistare la fiducia degli ambienti della “Milano che conta”, professionisti e imprenditori soprattutto. Lo scalo di Linate, sorto sulle ceneri del campo volo di Taliedo, è inaugurato il 21 ottobre 1937. AeCM è promotore di manifestazioni nazionali e internazionali, giri aerei d’Italia e di Lombardia, giornate dell’ala, sagre del cielol voli acrobatici e raid. Il duca Marcello Visconti di Modrone si adopera per ampliare gli spazio a disposizione del Club, nel nuovo aeroporto di Linate, dove i soci finalizzano la realizzazione di una Palazzina con uffici, ristorante, sale riunioni, si dinstingue per un presenza costante e propositiva a favore dei soci attirando numerosi nuovi iscritti. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’aeroporto è bersaglio delle massicce incursioni aeree dell’aviazione anglo-americana e la palazzina è rasa al suolo.

Terminato il confiltto, il panorama dell’aviazione è desolante: gli aeroporti sono tutti fuori uso, fabbriche e impianti sono stati distrutti o seriamente danneggiati. Aero Club Milano, costretto a chiudere la scuola, si ritrova una flotta semi disintegrata, un’officina incenerita, debiti con personale, assicurazioni e fornitori. Oltre che “ricostruire”, impegnativo è anche il compito di “ricucire” il territorio sfregiato da strade e ferrovie, quasi completamente rase al suolo dai bombardamenti. L’Aeronautica Militare con i CAM e, l’aviazione civile con LAI e ALI, dopo la firma del trattato di pace di Parigi cominciano a riattivare pian piano i collegamenti nazionali e internazionali. Aero Club Milano acquista per un milione e 400mila lire tre veicoli Piper J3C Cub, recuperati in un campo di residuati bellici dell’esercito USA vicino a Napoli, grazie alla ferrea volontà di diciotto soci, che sottoscrivono in una riunione conviviale un finanziamento a favore della Società Aeroturismo dell’AeCI. Sono i soci Guagnellini e Lucano giunti in treno a Napoli a tornare in volo a Milano su i velivoli I-MALO e I-MALU. Da Malta arriva un Vampire residuato bellico della Royal Air Force. 

Nel periodo del blocco dei voli civili è organizzata una Mostra internazionale dell’Aeronautica e con la ripresa dei voli le Giornate della Madonnina. A presiedere quello che rimane del sodalizio è Antonio Foglia, il candidato dei milanesi alla Presidenza del risorto AeCI. Il tentativo fallisce e Foglia si dimette. Nel 1948 i soci di AeCM eleggono presidente Angelo Ambrosini e l’attività sociale riprende con l’organizzazione delle Giornate della Madonnina. Dalla fine degli anni Quaranta al 1960 Linate e AeCM operano uno accanto all’altro e grazie al contributo e alla ripresa delle varie ditte produttrici di velivoli e di motori favoriscono il rilancio delle attività di volo […]. Verso la fine degli anni 50 Ambrosini si ammala ed è sostituito da Leonardo Bonzi ma nel frattempo la convivenza di AeCM con Linate non è più possibile e i soci accettano il trasferimento a Bresso. Bonzi si dimette ed è nominato nel 1960 Igino Guagnellini come Commissario, che traghetta il trasferimento.